Fvg, in arrivo 6,6 milioni per ricerca e sviluppo
Fvg, in arrivo 6,6 milioni per ricerca e sviluppo
Fvg, in arrivo 6,6 milioni per ricerca e sviluppo
4 gennaio 2013

UDINE Il Friuli Venezia Giulia punta sui cluster (gruppi) per consolidare il suo processo di modernizzazione. Punta cioè su aggregazioni di imprese, Università, centri di ricerca e distretti tecnologici capaci di creare, attraverso un gioco di squadra che coinvolga anche le istituzioni, significativi percorsi di innovazione, sviluppo e collegamento tra lavoro e ricerca. La Regione prenderà parte a tre cluster tecnologici nazionali, i quali fanno parte degli otto individuati, in base ad altrettante aree tematiche, dal bando «Avviso per lo sviluppo ed il potenziamento di cluster tecnologici nazionali» emanato dal Miur lo scorso 30 maggio e chiuso il 28 settembre e per i quali riceverà 6,6 milioni di euro di finanziamento. In particolare si tratta di «Alisei» terzo classificato e al quale aderiscono in tutto dodici regioni tra le quali la nostra sarà presente, tramite il soggetto gestore di Distretti tecnologici e regionali, sia nella Commissione di indirizzo strategico che in quella esecutiva di indirizzo territoriale. Quarto classificato è stato il cluster «Trasporti Italia 2020» (vi aderiscono otto regioni) che vede la partecipazione di 71 soggetti, e che ha avuto tra i suoi protagonisti a livello locale l'Enaip Fvg quale capofila del Polo formativo dell'economia del mare regionale. L'ottavo posto è andato a «Tecnologie per gli ambienti di vita» che coinvolge cinque regioni e la Provincia di Trento ed in Friuli ha visto crearsi un'aggregazione pubblico-privata «Fvg as a l@b» che si è presentata in maniera unitaria e coinvolge 42 soggetti. Un risultato, questo, che testimonia, come il Friuli sia una Regione capace di «reagire» attraverso un patto tra pubblico e privato. Lo ha riferito il presidente Tondo, presente ieri alla conferenza stampa nel Palazzo della Regione a Udine, insieme con l'assessore regionale Molinaro, al vicepresidente del distretto di Biomedicina Gabriele Gatti, all'amministratore delegato di Ditenave Livio Marchesini, al direttore del Polo tecnologico di Pordenone, Franco Scolari. E che rappresenta al tempo stesso «un messaggio di fiducia che possiamo dare ad una regione all'avanguardia come sistema, ad un territorio che riesce ad ottenere finanziamenti importanti dall'Europa per significativi percorsi di innovazione su cui immaginare una nuova frontiera». «Con queste tre aggregazioni - hai poi concluso il presidente - iniziamo il 2013 con un sorriso e con grande soddisfazione perchè abbiamo importanti carte da giocare». Un traguardo che di fatto è solo una tappa di un percorso virtuoso più lungo che «punterà ad arrivare in Europa per portare a casa altre risorse». «L'innovazione - ha ribadito Molinaro ricordando che l'impegno della Regione in questo comparto ammonta già a 3 milioni di euro l'anno ai quali si aggiungo i dieci milioni già finanziati per vari progetti senza contare altre risorse fresche raccolte in questo inizio anno pari a circa 5 milioni - non si costruisce senza ricerca e trasferimento tecnologico». «La scelta di sostenere i cluster implicherà l'impiego di ulteriori risorse anche da parte dell'Amministrazione regionale. Vorremmo - ha continuato - che la pluralità di soggetti coinvolti continui a contare sulla Regione non solo per un'attività di regia ma anche per un accompagnamento concreto». Obiettivo del bando, che aveva una dotazione complessiva di 408 milioni di euro, e che prevedeva, per ogni progetto di cluster, la presentazione di un piano di sviluppo strategico quinquennale, di 4 progetti di ricerca industriale, sviluppo industriale e formazione e di un modello di governance, la costituzione di una rete nazionale d'eccellenza nel campo della ricerca e dell'innovazione, in grado di concorrere con successo ai futuri finanziamenti europei che saranno orientati, a premiare le grandi aggregazioni e non proposte singole ed isolate. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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