Anziani in palestra, il benessere aumenta
Anziani in palestra, il benessere aumenta
Anziani in palestra, il benessere aumenta
23 gennaio 2013

Stanno fisicamente meglio rispetto a quando hanno iniziato. E socializzano fra di loro. Sono i risultati più importanti evidenziati dal bilancio del primo biennio di attività del progetto "Promuovere il benessere psicofisico" destinato agli ultra 65enni della città e allestito da Comune, Provincia, Azienda sanitaria e un folto gruppo di associazioni ed enti attivi nel settore (Pro Senectute, Acli, Enaip regionale, Uisp, associazione Benessere, Televita-Amalia, cooperativa sociale "Duemiladieci", Università del Volontariato, associazione Nisse, Cooperativa sociale La Quercia e Casa Emmaus). Nel 2011 e nel 2012 circa 170 anziani hanno frequentato con regolarità corsi di ginnastica in alcune palestre «per invecchiare meno e meglio», come hanno spiegato ieri l'assessore comunale Laura Famulari e la sua collega della Provincia Roberta Tarlao (altri 300 hanno seguito saltuariamente l'iniziativa). Sono 141 le persone che hanno partecipato per l'intero biennio, gli altri 29 si sono aggregati all'inizio dello scorso anno. «Ma tutti - ha spiegato Paolo Molinari, esperto che per l'Ires ha analizzato le risposte date al questionario di fine corso - hanno evidenziato un miglioramento sia fisico sia psichico». I 141 componenti del gruppo storico sono stati divisi in due sezioni: i sani e i portatori di patologie. Fra i primi, che sono 94, il 39,4% ha dichiarato di stare «molto meglio» rispetto all'inizio del corso, il 29,8% «un po' meglio». Dei 42 con patologie il 35,7% sta «molto meglio», un altro 35,7 «un po' meglio». Mediamente molto alta - dal 60 al 90% - la percentuale di quanti hanno colto l'occasione per socializzare con gli altri partecipanti. «Questo progetto - ha detto Famulari - è mirato al cosiddetto invecchiamento attivo: gli anziani non devono sentirsi soli né un peso per la società, anzi». Tarlao ha parlato di «ottimo esempio di collaborazione fra mondo dell'assistenza e istituzioni locali. Nel 2025 Trieste avrà un particolare primato, il 30% della popolazione sarà costituita da anziani: questo progetto va nella direzione di creare i presupposti per una vecchiaia diversa da quella che conosciamo. Invitiamo soprattutto i maschi a partecipare, perché finora sono stati stretta minoranza». (u.s.)

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