16 novembre 2013
Una quarantina di studenti, ieri, è entrata nel carcere di via Spalato per la Giornata di informazione e sensibilizzazione "A scuola di libertà". I giovani dell'Enaip, accompagnati dal garante dei detenuti Maurizio Battistutta, sono coinvolti nel progetto nazionale che porta la scuola in prigione. «È una tappa di un percorso più lungo che ha preparato i ragazzi a questa giornata - spiega il garante Battistutta -. In questa occasione abbiamo incontrato gli agenti della polizia penitenziaria, oltre al direttore e a tutti i suoi collaboratori per capire come funziona un carcere. In futuro vorremmo parlare con i detenuti, ma è un processo piuttosto complicato che dobbiamo progettare al meglio». A organizzare l'intera campagna è la Conferenza nazionale volontariato giustizia. «Un modo per promuovere un modello di vera sicurezza sociale - spiega Elisabetta Laganà, presidente della Cnvg -, un modello basato sulla solidarietà, la prevenzione, la responsabilizzazione, attraverso lo scambio di esperienze, le testimonianze di persone detenute e di chi si occupa di questi temi e il confronto con i giovani, cioè i protagonisti di futuri cambiamenti culturali, ma anche con gli adulti, genitori, insegnanti e chi ha voglia di capire più che di giudicare». È una iniziativa che, se da un lato «contribuisce ad abbattere le barriere culturali ed emotive che fanno del carcere un mondo a sé, per l'altro verso incide sul processo formativo degli adolescenti, aprendo loro gli occhi su cosa significhi violare le leggi e subire la conseguente punizione, ma anche quanto sia faticoso il ritorno alla vita libera, il reinserimento sociale - assicura Laganà -. Il benessere della comunità è legato anche all'organizzazione di interventi preventivi che possano migliorare le capacità dei giovani di esprimere se stessi, innalzare il livello di responsabilità personale e abituarli a una riflessione profonda sui rischi». (m.z.)